«Finalmente si fa un po’ di chiarezza e ora Luca Zaia dovrà prendersi le proprie responsabilità di fronte ai Comuni, agli espropriati e al sistema economico regionale che attende invano da decenni la realizzazione della Pedemontana». Alessia Rotta, deputata veneta e membro della segreteria nazionale del Pd, appoggia senza indugi la decisione del Ministero delle Infrastrutture di chiudere dopo sette anni la gestione commissariale della Pedemontana. «Tutto quello che la Regione Veneto ha saputo fare in questi anni» afferma la deputata, «prima con Galan sostenuto dal vice Zaia, poi dall’attuale presidente, è stato redigere un progetto di finanza dell’opera che risulta insostenibile e di aumentarne i costi a dismisura. I pochi chilometri di strada in corso di realizzazione, come tutti gli espropri e le progettazioni sono stati fatti contando esclusivamente sulle risorse pubbliche dello Stato». «Il presidente veneto, sempre battagliero in tema di autonomia, ora ci deve spiegare come mai se c’è un concedente dell’opera (la Regione) e un concessionario esecutore (il consorzio Sis) da mesi sta implorando il governo di intervenire con risorse di finanza pubblica, cioè le tasse degli italiani, per finanziare un progetto di finanza a cui nessuna banca sembra disponibile a concedere credito, tanto è fatto male».
top of page
bottom of page