CRISI DEI PICCOLI AGRICOLTORI DEL BASSO VENETO
PRESENTATA INTERROGAZIONE PER CHIEDERE QUALI AZIONI INTENDA FARE IL GOVERNO PER TUTELARE IL NOSTRO SISTEMA PRODUTTIVO, LA CUI QUALITÀ E’ STRETTAMENTE CONNESSA ALLA CERTEZZA DELL’ORIGINE TERRITORIALE DELLE MATERIE AGRICOLE – O PROVENIENTI DALLE ATTIVITÀ DI ALLEVAMENTO – CHE LO COMPONGONO
“Ad un incontro che ho avuto l’11 luglio scorso, su invito del Comune di Merlara (PD), con una nutrita delegazione di titolari di imprese agricole e di allevamento del territorio del Basso Veneto, ho preso l’impegno di presentare un’interrogazione al Ministro dell’Agricoltura per chiedere quali siano attualmente i sistemi di monitoraggio sulle filiere dei nostri prodotti di eccellenza e come viene applicata e fatta rispettare la legge n. 4 del 2011 relativa all’etichettatura. Comunico che oggi ho presentato l’interrogazione che allego, e ho preso anche contatti con la Segreteria del Ministro Martina perché, alla prima occasione utile, possa venire ad ascoltare la viva voce di chi ogni giorno perde la speranza e vede sempre più nero il proprio futuro. Quello dell’11 luglio scorso a Merlara fu un incontro molto interessante ed istruttivo. Ricordo che durò circa 90 minuti ed erano presenti anche il Sindaco Claudia Corradin e l’Assessore Nicola Ferro. Fu allora che i numerosi imprenditori agricoli e coltivatori diretti presenti mi hanno ben spiegato la difficilissima situazione che sta vivendo il loro settore: – per il prezzo dei loro prodotti: dai cereali (frumento e mais in primis) ai prodotti ortofrutticoli (mele, pere, pesche e verdura di stagione), sono in caduta libera (circa 18€ al q.le il frumento, 25 centesimi al Kg le pesche, solo per fare degli esempi); – nell’allevamento: alcuni produttori presenti hanno sottolineato come, in questo momento, il prezzo di un bovino vivo sia a malapena sufficiente per ricomprare un vitello e non interrompere la catena di allevamento; – per la produzione di vino: dopo anni incoraggianti, il settore sembra dare segnali di stanchezza e comunque, visto il contingentamento degli impianti, non è più possibile estendere i vigneti. Tutti i presenti – nel sottolineare il peso insostenibile di farraginose ed incomprensibili pratiche burocratiche che, per quanto comuni a tutte le imprese, per quelle piccole risultano ancor più pesanti – hanno riportato diversi esempi per dimostrare come i nostri pregiati e riconosciuti prodotti agroalimentari “Made in Italy” vengano pesantemente sfruttati dalle multinazionali del settore utilizzando però materia prima poco pregiata e proveniente da paesi esteri (anche extra UE). Mi è parso chiaro che la situazione spiegatami a Merlara è un campione sicuramente rappresentativo della realtà del territorio del basso Veneto, un territorio che, oltre ad aver scontato negli ultimi mesi i pesanti contraccolpi di ripetute emergenze idrauliche con diverse migliaia di ettari finite sott’acqua, si trova ora a fare i conti con le drammatiche previsioni della caduta dei prezzi agricoli. Tutti questi elementi mi hanno convinto della necessità che la politica, e in questo caso il Governo, debba prendere coscienza – in modo più diretto e meno mediato (dai mezzi di comunicazione e dalle categorie) – degli enormi problemi che stanno vivendo gli operatori del comparto della produzione agricola e dell’allevamento. Una convinzione maturata anche dai produttori presenti che a gran voce hanno sollecitato un incontro diretto, senza filtri, con il Ministro. In loro ho visto rabbia, ma la rabbia di chi aspetta solo qualche segnale positivo per il loro futuro. Ecco perché, oltre all’interrogazione che allego, ho preso l’impegno di promuovere e sollecitare il Ministro Martina a venire ad incontrare questi produttori. D’altra parte, siamo ‘a credito’ per la visita che il Ministro ha dovuto annullare un mese fa, a causa di altri impegni sopraggiunti, alla Festa Democratica del Montagnanese che si è tenuta sempre a Merlara. Concludo con l’amara riflessione fatta da un agricoltore, alla fine di quell’incontro: “Sembra quasi una bestemmia, per la passione e la fatica che mettiamo nel nostro lavoro, ma mi auguro che venga una grandinata tale da consentirmi di incassare il risarcimento dell’assicurazione perché, diversamente probabilmente in autunno non riuscirò a pagare nemmeno le spese di coltivazione di quest’anno”. La vera bestemmia è che la politica lasci sola questa gente. Cercherò di fare tutto il possibile perché ciò non accada”. Giulia Narduolo, deputata PD