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Morti bianche, PD: “Ripresa non prescinda da sicurezza”


La ricerca del Partito democratico del Veneto: già 12 le vittime solo nel Padovano, il doppio rispetto al 2020

“Dodici morti sul lavoro, più del doppio rispetto allo scorso anno. Di fronte a questi numeri la politica ha il dovere di intervenire. Sul serio, però, non con belle parole e dichiarazioni di intenti. Il governo si è mosso, adesso tocca alla Regione fare la propria parte. La ripresa economica non può prescindere dalla sicurezza nei luoghi di lavoro”. Così Vanessa Camani, vice capogruppo del Partito democratico a in consiglio regionale del Veneto, commenta insieme al collega Andrea Zanoni, le cifre pesanti per quanto riguarda le ‘morti bianche’ nel Padovano: già 12 contro le 5 del 2020, 17 se si sommano quelle avvenute al di fuori dei confini provinciali, ma con vittime padovane.

“L’inasprimento delle sanzioni e l’assunzione di mille nuovi ispettori stabilite dal nuovo decreto legge”, proseguono Camani e Zanoni, “sono un passo in avanti, ma anche sul territorio servono misure analoghe. L’attuale piano strategico per la salute e la sicurezza della Regione è stato un flop, perché gli Spisal continuano a essere sotto organico, nonostante gli annunci di Zaia. Sono stati rimpiazzati a malapena i pensionati, ma con la pandemia i neo-ispettori sono stati dirottati ai controlli sul rispetto delle misure anti Covid e quindi è rimasto tutto come prima. Il nuovo piano, attualmente in discussione con le parti sociali, dovrà avere un contenuto, non essere un semplice contenitore”.

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