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Martella: "Pronti ad accettare la sfida"


"La pazienza del segretario nazionale nel voler costruire un’alleanza quanto più ampia possibile per contendere alla destra la guida del Paese, è stata ripagata con arroganza e superbia. Quelle di Calenda, autore di uno strappo maldestro, dopo aver sottoscritto un accordo. Vedremo quale sarà il giudizio degli elettori". Lo afferma il segretario regionale del Partito Democratico, Andrea Martella, in un post su Facebook.


"Di certo la partita resta aperta", assicura Martella. "Sul territorio non cambia nulla, anche perché la consistenza elettorale di Calenda era tutta da misurare considerando che al momento si tratta di proiezioni su sondaggi. E che quando è diventato europarlamentare lo è diventato con la lista del PD".


"Il nostro radicamento territoriale, l'ancoraggio ai valori costituzionali, la cultura solidaristica e sociale che ci anima, le nostre idee, ci rendono competitivi nella società. Perché il PD è un partito che sa parlare a tutta la società italiana e anche a quella veneta. Le elezioni di settembre sono uno spartiacque sul futuro, tra chi cavalca la paura e chi invece sa che la complessità delle sfide deve farci buttare il cuore oltre l’ostacolo. Tra chi è saldamente collocato nell’Unione Europea e chi pensa invece che Orban rappresenti una prospettiva".


Il Veneto sarà quindi determinante in questa sfida. Proprio perché è una delle regioni più dinamiche d’Europa e non solo d’Italia. Sarà qui che ci confronteremo sul futuro del Paese che ha bisogno di certezze e non di inaffidabilità. Imprese, organizzazioni economiche e sociali, corpi intermedi territoriali, associazionismo, cittadini chiedono chiarezza su programmi e scelte da fare.


"Noi siamo il partito del lavoro e di chi vuole far crescere la competitività delle imprese anche a partire dal taglio del cuneo fiscale. Non solo: siamo stati il primo partito a parlare di una mensilità in più nelle tasche dei lavoratori. Siamo per la lotta alla precarietà, per il contrasto al lavoro povero, per l’eliminazione dei finti stage perché il lavoro dei giovani deve essere pagato. Siamo per una formazione più efficace e maggiormente rispondente alle sfide e alle vocazioni dei territori, rafforzando l’orientamento a partire dalle scuole".

Sull’ambiente bisogna avere la consapevolezza che non è un tema d’élite", conclude il segretario, "ma sempre di più le politiche di sviluppo dovranno fare i conti con i mutamenti e la sostenibilità ambientale. Noi siamo pronti ad accettare questa sfida".


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