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La contromanovra del PD centrata su famiglie e sociale


Una manovra emendativa dal valore complessivo di quasi 200 milioni di euro su sei fronti: sostegni contro il caro-bollette, operatività dei medici di famiglia, aiuti per il pagamento delle rette dei servizi per l'infanzia e dei centri estivi, misure per non autosufficienza, diritto allo studio e trasporto pubblico locale. Queste le proposte che il Gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Veneto presenta alla discussione sui provvedimenti della sessione di bilancio regionale 2023. L'illustrazione degli emendamenti è stata fatta dai consiglieri regionali Giacomo Possamai, Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis.


"Abbiamo individuato due grandi assi per questa nostra manovra emendativa. Da un lato il sociale e i servizi sanitario-assistenziali, dall'altro le famiglie con una particolare attenzione ai giovani e ai giovanissimi per i quali sono previsti sia aiuti a sostegno delle spese di asili e centri estivi sia maggiori investimenti per il trasporto pubblico".


Il valore degli emendamenti è di circa 200 milioni di euro. La proposta è la creazione di un Fondo regionale contro il caro-bollette con una dotazione iniziale di risorse di 50 mln. Riguardo ai medici di famiglia "10 mln per l'integrazione dell'indennità annua di collaboratore di studio. Questo nell'ottica di dare sostegno concreto ai medici di famiglia per il temporaneo aumento dei massimali di assistiti".


Poi l'integrazione del fondo regionale per la non autosufficienza con un aumento di risorse pari a 30 mln "finalizzato all'aumento del numero di impegnative di residenzialità a favore di chi ricorre ai servizi residenziali". Un emendamento prevede altri 18 mln a titolo di incentivo e premialità per gli enti gestori dei centri di servizi che si fanno maggiormente carico di persone non autosufficienti con profilo di elevata gravità (oltre 12 mila in Veneto) "con una graduazione dei contributi, da un minimo di 3 euro a un massimo di 6 euro al giorno per i giorni di presenza nell'anno solare di ciascun ospite non autosufficiente con profilo di maggior gravità.


Sui servizi per l'infanzia due sono le proposte: un Fondo, con una dotazione di 50 mln per l'erogazione di contributi mirati al pagamento delle spese di frequenza dei servizi educativi per la prima infanzia (da 0 a 3 anni). Poi altri 5 mln per l'erogazione di contributi a copertura delle spese di frequenza dei centri estivi per minori. Per il diritto allo studio si propone di aumentare di 14 mln i fondi per le borse di studio. Per il trasporto pubblico locale 15 mln per garantire la gratuità di bus e treni regionali per gli studenti che scelgono di andare a scuola con i mezzi pubblici. Per gli under 14 l'abbonamento sia gratuito a prescindere dal reddito, invece per gli under 19 la gratuità è riservata a chi ha un Isee familiare annuo fino a 30mila euro.

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