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Cosa si può fare per ridurre l'astensionismo e favorire la partecipazione elettorale

Aggiornamento: 7 lug 2022

di Paolo Feltrin


A metà aprile è stato pubblicato un libro bianco sulla partecipazione elettorale (1). Non sta a quanti, come chi scrive, hanno partecipato ai lavori della commissione dare giudizi sul merito delle analisi e delle proposte presentate in quella pubblicazione, tuttavia non c'è dubbio che, quantomeno, si è trattato di una operazione utile e tempestiva.

Il libro bianco parte dall'ovvia constatazione che "il buon funzionamento di una democrazia, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche, l’effettiva rappresentatività delle istituzioni stesse dipendono, in primo luogo, dalla partecipazione dei cittadini alle elezioni (e ai referendum)" (pag. 11). Si distinguono poi tre grandi tipi di astensionismo: 1) l'astensionismo apparente; 2) l'astensionismo involontario; 3) l'astensionismo volontario. In più c'è una comparazione internazionale condotta in 19 paesi.

La massa di dati che è stata elaborata per documentare questi tre fenomeni è molto ampia e quasi sempre originale, mai presentata in precedenza. Eppure in molti casi si tratta quasi di ovvietà: allora perché nessuno finora se ne è mai occupato? Come vedremo, la matassa è complicata ma ci insegna una volta di più, se ce ne fosse ancora bisogno, che la manutenzione delle istituzioni (2), la politica delle piccole cose, è altrettanto importante della 'grande politica' di cui discettano dalla mattina alla sera i commentatori di professione.

Di cosa stiamo parlando quando si parla di astensionismo?

L'astensionismo apparente dipende larga misura dall’incidenza degli elettori iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) sul calcolo delle percentuali di affluenza al voto. Gli elettori residenti all’estero iscritti all’AIRE, infatti, nelle elezioni politiche sono considerati elettori nella Circoscrizione Estero e possono votare per corrispondenza, mentre nelle elezioni regionali e amministrative sono considerati elettori nel rispettivo Comune di iscrizione elettorale e non possono votare per corrispondenza. La divergenza tra astensionismo reale e apparente ha inizio dopo il dicembre 2001, quando è stata approvata la legge che regola il voto degli italiani all’estero, ed è andata crescendo in relazione al progressivo aumento degli elettori iscritti all’AIRE (che sono passati da circa 2,3 milioni del 2001 a circa 5,5 milioni nel 2020). Il problema è particolarmente grave in occasione delle elezioni comunali e regionali. Per quanto riguarda la dimensione dell’astensionismo apparente, nelle più recenti elezioni comunali in Veneto di giugno 2022, la partecipazione elettorale apparente (inclusi gli elettori Aire) è stata del 50,9% mentre quella reale (esclusi gli elettori Aire) è stata del 58,4%, quasi 8 punti percentuali in più (3). A Belluno la differenza è stata di quasi 10 punti (apparente 46,5% contro reale 56,6%), fino ad arrivare al caso limite di Soverzene, dove l'affluenza apparente è stata il 21,1% ma quella reale risulta essere il 65,8%. Un fattore meno rilevante che influenza la divergenza fra astensionismo reale e apparente, ma comunque degno di nota, riguarda il grado di accuratezza dei registri anagrafici, sulla cui base i Comuni effettuano con cadenza semestrale l’aggiornamento delle liste elettorali.


Come si è detto, vi è poi l’astensionismo involontario, che dipende dall’impossibilità materiale di recarsi alle urne a causa di impedimenti fisici o materiali, o di altro genere. È il caso, ad esempio, dei grandi anziani, dei malati in casa, delle persone con disabilità, ma anche degli elettori impossibilitati a votare a causa di soggiorni temporanei fuori dal Comune di residenza per motivi di studio, lavoro, vacanza, o altro (eventi sportivi, ricorrenze di vario genere, etc.). Va ricordato innanzitutto che la classe degli anziani con 75 anni e più, nell’arco di settant’anni è passata da 1,2 milioni ad oltre 7 milioni, con un’incidenza quadruplicata sul totale dei residenti (dal 2,6% nel 1952 all’11,9% a inizio 2020). Inoltre, una parte di anziani soffre di patologie che possono rappresentare un ostacolo alla partecipazione al voto: ad esempio, gli anziani che hanno gravi difficoltà motorie sono pari a 2,8 milioni. L'astensionismo involontario riguarda poi gli elettori che lavorano o studiano in luoghi diversi dalla Provincia di residenza, che sono stati stimati in circa 4,9 milioni (pari al 10,5% del corpo elettorale). in più ci sono le assenze dal luogo di residenza per motivi di turismo ed escursionismo che riguardano una percentuale di elettori stimata in circa l’1%. Da ultimo, l'astensionismo dipende anche dalla frequenza delle occasioni elettorali durante l'anno, un fenomeno in crescita negli ultimi anni.

La terza classe è quella dell'astensionismo volontario, a sua volta suddivisibile in una componente di "protesta" (15-20% degli elettori) e una componente di "indifferenza" (10-15% degli elettori). Si tratta di forme di astensionismo sulle quali appare difficile intervenire, specie perché va accettato il principio che il voto è un diritto, non un dovere, e che, di conseguenza, il cittadino può liberamente scegliere di esercitarlo anche rifiutandosi di recarsi alle urne. Tuttavia, almeno sull'astensionismo da indifferenza si potrebbero immaginare possibili iniziative di sensibilizzazione all'importanza del voto nei regimi democratici.

Che fare?: un catalogo di proposte


Se si guarda fuori dai confini nazionali ci si accorge di come il tema sia comune a tutti i paesi democratici e che moltissime misure per favorire la partecipazione elettorale siano già state sperimentate con successo negli anni passati. Ad esempio, la modalità alternativa al voto tradizionale che riscuote maggiore successo all'estero è il voto per corrispondenza. Basti pensare che in Germania, nelle elezioni per il rinnovo del parlamento dell'autunno 2021, oltre il 47% degli elettori ha optato per il voto per corrispondenza. Da noi ci sono molte perplessità su questa modalità di espressione del voto, in primo luogo per paura di 'inquinamenti organizzati' -per usare un eufemismo- che minino i principi costituzionali di libertà, personalità e segretezza del voto. Per questa ragione il libro bianco ha preferito non mettere in agenda questo tema, e tuttavia una riflessione ulteriore appare auspicabile -almeno per chi scrive- poiché il voto per corrispondenza si sta rivelando sempre più apprezzato dai cittadini occidentali e appare come la misura più efficace per ridurre l'astensionismo involontario. Anche a costo di qualche broglio, forse si potrebbe quantomeno provare a verificare 'l'effetto che fa'.


Vi è poi la possibilità del voto anticipato presidiato, ossia la possibilità di votare in giorni diversi da quelli previsti per la votazione, in seggi allestiti nella località di residenza, oppure anche in località diverse da quelle di residenza. In molti casi, questa facoltà è associata al possesso di specifici documenti rilasciati su richiesta dalle autorità (certificati elettorali).

Alcune delle modalità sopra elencate, come il voto per delega e il voto per corrispondenza, sono intese a favorire innanzitutto l’esercizio del diritto di voto per le persone disabili, anziane o malate. A ciò si aggiungono le ulteriori specifiche misure adottate dai Paesi e rivolte agli elettori disabili, che comprendono, ad esempio, la predisposizione di seggi privi di barriere architettoniche, urne mobili, assistenza al voto, ecc. Si può semplificare la vita ai cittadini attraverso la digitalizzazione della tessera e delle liste elettorali (election pass) e la concentrazione delle scadenze elettorali in due soli appuntamenti annuali (election day), due misure che favoriscono l'’esercizio del diritto di voto perché non c'è più rischio di smarrimento della tessera elettorale e perché non si chiede all'elettore di votare più volte nello stesso anno.

Per agevolare la partecipazione al voto delle persone anziane o diversamente abili si propone, oltre alle due modalità di voto precedente (voto anticipato presidiato e voto in altro seggio nel giorno delle elezioni), una serie di altre misure, tra cui: la pubblicazione dell’elenco dei seggi privi di barriere architettoniche; il rafforzamento e la valorizzazione del servizio di trasporto pubblico gratuito per consentire il raggiungimento del seggio elettorale; il potenziamento e la semplificazione del voto a domicilio, oggi limitato ai malati intrasportabili, per coloro che non sono in grado di recarsi al seggio, sulla base di una certificazione del medico di base. Si aggiunge a questo elenco l'ulteriore proposta di promuovere l’individuazione di sedi alternative agli edifici scolastici (oggi l’88% dei seggi) al fine di ospitare i seggi elettorali in centri culturali, biblioteche, impianti sportivi, uffici postali, etc., oppure anche strutture temporanee idonee, sulla falsariga dell’esperienza fatta con gli hub vaccinali per il Covid-19.

Infine, il libro bianco suggerisce una serie di misure di informazione e comunicazione. Nell’ambito di queste misure, si propone di prevedere la pubblicazione dei programmi elettorali dei singoli partiti e movimenti politici, accompagnati da una breve scheda esplicativa, predisposta dai partiti stessi. Si propone anche di organizzare, ad opera dei soggetti pubblici istituzionalmente competenti, la spedizione di mail e sms per ricordare l’appuntamento elettorale e di istituire call center per le informazioni sulle modalità di partecipazione al voto nel giorno delle elezioni e in quelli immediatamente precedenti.

Si può fare qualcosa subito, qui e ora?

Grossomodo, il 40-50% dell'astensionismo rientra nelle prime due categorie dell'astensionismo apparente e dell'astensionismo involontario. Siamo così sicuri che non c'è niente da fare? Non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale? La cosa più interessante del lavoro svolto è stata quella di scoprire quante iniziative potrebbero essere svolte subito da parte di singoli cittadini, associazioni, partiti, istituzioni locali (comuni, province, regioni), senza bisogno di aspettare le grandi iniziative legislative nazionali. Ad esempio, sul piano della comunicazione, si può fin d'ora fornire i dati dell'affluenza alle urne con e senza gli elettori Aire (3). Oppure si possono individuare sedi alternative alle scuole per i seggi elettorali. Oppure ancora, attraverso le istituzioni locali, il volontariato, i partiti, si possono promuovere iniziative per favore la partecipazione al voto degli anziani, dei non vedenti, dei non deambulanti, etc. etc.

Si potrebbe perfino sostenere che il numero di queste iniziative decentrate rappresentino un indicatore di qualità della democrazia locale. Se fosse davvero così, si potrebbe far diventare il tasso di partecipazione al voto qualcosa di simile alla percentuale di raccolta differenziata nei comuni: una misura che certifica il grado di civismo di una comunità locale. Fantasia e spirito di iniziativa sono le due parole chiave, in questa come in altre circostanze, per abbandonare la pigrizia mentale di chi si adagia sugli stanchi ritornelli del senso comune (no se pol, fene che) per privilegiare, invece, un atteggiamento ispirato al buon senso, che si alimenta di un atteggiamento positivo verso il futuro e della disponibilità a sperimentare soluzioni non convenzionali.


Note 1 - Il libro bianco si intitola Per la partecipazione dei cittadini. Come ridurre l'astensionismo e agevolare il voto, a cura della Presidenza del Consiglio dei ministri, Roma, 2022. E' stato predisposto da una commissione di esperti coordinata dal Franco Bassanini e composta da Adriana Apostoli, Gian Carlo Blangiardo, Cristina De Cesare, Paolo Donzelli, Paolo Feltrin, Alessandra Ferrara, Antonio Floridia, Elisabetta Lamarque, Leonardo Morlino, Fabrizio Orano, Lorenzo Spadacini, con l'assistenza tecnica di Marco Caputo, Lorella Di Giambattista, Silvia Paparo in forza presso il Ministero delle riforme istituzionali (il volume è scaricabile a questo indirizzo).

2 - Basta solo richiamare l'esempio del ponte Morandi a Genova per capire il perché dell'importanza che attribuiamo alla manutenzione di qualsiasi artefatto umano, comprese le istituzioni politiche.

3 - Da quest'anno l'Osservatorio elettorale presso il Consiglio regionale del Veneto pubblica la serie completa dei dati relativi al doppio calcolo della partecipazione elettorale.


Tabella n. 1: Fattori che determinano un sovradimensionamento dei dati sull’astensionismo (astensionismo apparente) e misure proposte.

Fattori di astensionismo apparente

Sovradimensionamento dell’astensionismo reale (% sul totale degli elettori - stima)

Misure proposte

Elettori AIRE

+3-16% (media elezioni comunali)

+5,5% (media elezioni regionali 2020)

+3,5% (media elezioni europee 2019)

  • Corretta comunicazione dei dati sulla partecipazione al voto dei residenti in Italia e all’estero

  • Migliorare la qualità delle liste elettorali Aire

  • Misure più rigorose per l’iscrizione all’Aire

Incongruenze negli archivi anagrafici

+1,0% circa

  • Migliorare l’aggiornamento delle liste elettorali

  • Misure per aumentare l’efficienza delle anagrafi comunali

  • Realizzazione dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr)

  • Adeguare la normativa elettorale alle nuove scadenze dei censimenti

  • Studiare le modalità di allineamento tra censimenti e anagrafi comunali

Tabella n. 2 Astensionismo involontario. Tipologie di elettori con maggiori difficoltà e misure proposte

​Tipologie di elettori

Numero di elettori

(circa)

% sugli aventi diritto (circa)

Misure per favorire la

partecipazione elettorale

​1. Elettori anziani (+65 anni) con difficoltà nella mobilità

4,2 milioni

9%

  • Voto in altro seggio (il giorno delle elezioni)

  • Misure specifiche per anziani e disabili: elenco seggi privi di barriere architettoniche; trasporto pubblico gratuito; voto a domicilio

  • Election pass

  • Election day

  • Voto domenica e lunedì

  • Voto anticipato presidiato

  • Misure di informazione e comunicazione

(di cui: con gravi difficoltà motorie)

(2,8 milioni)​

(6%)

2. Elettori temporaneamente dimoranti fuori dalla provincia di residenza

per lavoro o studio

4,9 milioni

10%

  • Voto anticipato presidiato

  • Election pass

  • Election day

  • Voto domenica e lunedì

  • Misure di informazione e comunicazione

(di cui a distanza superiore a 4 ore)

(1,9 milioni)

(4%)

3. Elettori assenti per turismo/escursionismo o altri eventi

380 mila

0,8%

  • Voto anticipato presidiato

  • Election pass

  • Election day

  • Voto domenica e lunedì

  • Misure di informazione e comunicazione

4. Elettori disincentivati dall’eccesso di appuntamenti elettorali

Non stimabili

Non stimabili

  • Election day

Tabella n. 3: Profili degli astensionisti e misure proposte

Profili degli astensionisti

Stima sul totale degli elettori (Elezioni europee 2019; astensionismo complessivo: 45,5%)

Proposte per favorire la

partecipazione elettorale

Involontari

16/18%

​Voto anticipato presidiato

  • Voto in altro seggio (il giorno delle elezioni)

  • Misure specifiche per anziani e disabili: elenco seggi privi di barriere architettoniche; trasporto pubblico gratuito; voto a domicilio

  • Election pass

  • Election day

  • Voto domenica e lunedì

  • Misure di informazione e comunicazione

Indifferenti

9/11%

​Misure di informazione e comunicazione

  • Election day

  • Voto domenica e lunedì

​Alienati

(protesta)

​16/20%

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